La musica è entrata nella mia vita come un richiamo irresistibile, un battito che, fin da bambino, mi spingeva a creare suoni e ritmi ovunque. Ho iniziato presto a studiare batteria e pianoforte, per poi scoprire il canto, ispirato dai grandi cantautori italiani come Pino Daniele, Tenco e Lucio Dalla, e da quella tradizione che unisce poesia e melodia. Nel mio percorso, teatro e musica hanno camminato insieme, arricchendosi a vicenda. Ho avuto il privilegio di esibirmi in spettacoli teatrali e di collaborare con artisti e produzioni di spessore, esperienze che mi hanno insegnato quanto l’arte sia un mezzo per toccare il cuore delle persone. Ogni palco, ogni nota è stato un pezzo di un puzzle che mi ha aiutato a crescere non solo come artista, ma anche come persona. Tra le esperienze più significative, il Premio Gianmaria Testa e il Premio Fabrizio De André, entrambi ricevuti nel 2024, rappresentano per me due momenti preziosi. Non li considero traguardi, ma tappe importanti di un viaggio che continua, un viaggio che mi insegna ogni giorno a vedere la musica come uno spazio di condivisione e dialogo, più che di successo personale. Vivo la musica come un respiro profondo, una possibilità infinita di raccontare storie, emozioni, frammenti di vita. Ogni canzone è una piccola promessa, un invito a fermarsi e ascoltare, a trovare nelle parole e nelle note quella scintilla di verità che ci lega tutti. Continuo a cercare, studiare e scrivere, sempre con la speranza di trasformare emozioni in suoni e di restituire, attraverso la mia arte, un po’ della bellezza che la musica mi regala ogni giorno.